Una celiaca all’opera

Carissimi,
ultimamente qua a Praga sto andando all’opera quasi tutti i giorni. Un po’ perché mi piace molto (ebbene sì: non c’è solo Kurt Cobain), un po’ perché qua i biglietti te li tirano dietro. La prima fila all’opera costa circa 24 Euro, meno della visita con audioguida al castello di Praga. Ma vi sembra normale? È come se la prima fila alla Scala costasse meno del biglietto alla Pinacoteca di Brera.

L’unico problema è che l’opera inizia ad un orario balordo: le sette di sera. Non c’è tempo di cenare.
Secondo voi come fa una celiaca, che non ha nulla di pronto e va all’opera direttamente dal lavoro, a mangiare qualcosa prima?
Molto semplice: va da McDonalds. Del resto notoriamente è là che si incontra la crème de la crème della società prima dell’opera.

Mangiare da McDonalds quasi tutte le sere è un’esperienza terribile, non la auguro a nessuno. Ieri sera sedevo davanti alle ennesime patate fritte e all’ennesima sundae alla fragola e pensavo: bisogna che smetta di andare all’opera, altrimenti qua mi rovino la salute!

Ieri all’opera ero in prima fila, vicinissima al direttore d’orchestra: avrei potuto facilmente sfilargli la bacchetta e infilargli al suo posto un grissino della Schär senza che lui se ne accorgesse.
E sapete una cosa? Il direttore era un Brad Pitt!
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Quante patatine di McDonalds dovrò ancora mangiare, prima di avere l’occasione di rivolgergli la parola? Ahimè, per noi celiache è sempre tutto più difficile!
Maria Paola