Alla fiera dell’est: il dopo-fiera

(SEGUE DA -> Alla fiera dell’est)

La sera dopo la fiera avevo invitato a cena la mia amica Kateřina. Da poco mi aveva regalato delle tortillas senza glutine e così avevo deciso di prepararle quelle, con un bel ripieno. Ultimamente, quando invito gente, cucino sempre sudamericano. Chissà come mai.

Le tortillas erano dichiarate senza glutine sulla confezione, ma quando ho letto gli ingredienti sul retro nelle varie lingue, mi sono presa un bel colpo! In tedesco diceva “mexikanische Weizenmehl Tortillas”, che vuol dire “tortillas messicane di farina di GRANO”. Ohibò! 😯
Inoltre in spagnolo diceva “ESTE PRODUCTO CONTIENE GLUTEN”.
Direi che non c’è bisogno di traduzione.
Ho pensato: saranno degli errori di traduzione, oppure questi non hanno le idee ben chiare? Ho mandato un’e-mail all’azienda. Hanno risposto scusandosi molto: si trattava di errori di traduzione per i quali rimedieranno prima possibile. Per dimostrarmi che le tortillas erano senza glutine mi hanno spedito il certificato del laboratorio analisi. Tutto in ceco ma si capiva bene. E firmato, ma guarda un po’, proprio dalla Dr. Ing. Gabrovská, che aveva parlato alla fiera! Allora ci fidiamo.

Le tortillas, testate con il metodo immunoenzimatico ELISA, contenevano 11,7 milligrammi di glutine per kilo. In pratica a cena avrei mangiato un milligrammo di glutine.
Accipicchia, pensavo durante la cena, chissà se i miei villi se ne accorgono. A Budapest si sono sciroppati un’intera pizza glutinosa senza dire né ah e né bah. Voglio vedere adesso se mi fanno storie per un milligrammo!

È andato tutto bene. Kateřina ha gradito molto le tortillas con il ripieno. Per l’occasione ho aperto un vino bianco che mi era stato regalato da colleghi di Monaco nel lontano 2006. Era giallo, giallissimo (non vi dico cosa sembrava…), ma ottimo.

Kateřina è davvero una persona eccezionale. Non solo è celiaca, ma è anche di Praga e parla un inglese assolutamente perfetto. Inoltre si è laureata l’anno scorso con una tesi sul reggiseno. Però.

A Kateřina è piaciuta molto la mia casa e la zona dove abito. Le stavo raccontando che ho scoperto che nel mio palazzo è stato girato un film. Lei lo conosceva e mi ha spiegato che si tratta di un film cult (ora non vi dico quale, altrimenti venite a Praga a scovarmi ;-)).

Dovete sapere che intorno a casa mia girano film in continuazione. Una volta ad esempio stavo tornando a casa dalla spesa. Casualmente, proprio quel giorno avevo comprato il pacco grande di carta igienica. Ad un tratto, girato l’angolo, mi sono ritrovata nel bel mezzo del set di un film storico! Con tanto di mercato medievale e carrozza trainata da cavalli.
Li per li sono rimasta interdetta con il pacco di carta igienica sotto il braccio. Finché l’assistente alla regia mi ha gridato: “Passi, passi!”
Boh, io sono passata. Speriamo che non mi abbiano ripresa nella scena. Questa sarebbe peggio dell’orologio in Ben Hur.

Tanti saluti dalla perfida Albione! Gli albionesi sono tutti elettrizzati per il matrimonio di domani!
Un abbraccio dalla vostra
Maria Paola

2 Replies to “Alla fiera dell’est: il dopo-fiera”

  1. … dì la verità, sei lì per vedere Kate e William per conto dei servizi segreti 😉

  2. Ciao Marany,
    stavolta sono qua in vacanza.
    Naturalmente mia zia Maria mi ha inviatata al matrimonio. Ma ho declinato con la scusa della celiachia. 😉
    Ciao
    Maria Paola

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