Il dopo-Befana

Carissimi,
l’Epifania tutte le Feste si porta via. Questo, tanto per cominciare con una frase originale.
A proposito di originalità, spero che ieri abbiate visto il servizio del TG1 sulle befane. Ogni anno è sempre diverso: guai a perderselo.
Anche io non ho voluto rinunciarci: visto che sono tornata già ieri nei Paesi Baschi, me lo sono guardato in Internet.

Ricordo una mia amica tedesca, che parlava l’italiano perfettamente. Però era convintissima che la strega si chiamasse Epifánia e che la festa fosse quella della Befanía (non sto scherzando).

E cosa vi ha portato la Befana? A me un chilo e mezzo di pane carasatu senza glutine. Quello di Orgosolo. Ne ho provato di cinque tipi e, senza dubbio, quello è il migliore: la Befana se ne intende. Purtroppo, siccome non opera in Spagna, me lo ha portato in Italia, e me lo sono dovuto trasportare in aereo, con tutti gli altri prodotti senza glutine…
Mentre lottavo per mettere la roba in valigia, mia mamma mi ha detto: “Dovevi portarti meno vestiti!”.
Ma se l’abbigliamento l’avevo ridotto all’osso per far posto ai viveri! I vestiti stesi nella valigia arrivavano massimo a 3 centimetri di altezza! Ecchecaspita! Mica a Sassari potevo girare in mutande (che mi vergogno, e poi fa freddo).

E ora eccomi qua di nuovo nei Paesi Baschi. La mia adorata coinquilina non c’è perché è in vacanza nel paradiso gluten-free: l’Australia. Solo che lei non ne ha bisogno, perché non è celiaca.
Così mi godo da sola la mia bella casa all’undicesimo piano, dalla quale si domina tutta la città e si vedono i Pirenei. L’unico svantaggio della casa è il sistema di areazione dei bagni. Funziona benissimo, ma è collegato con le cucine. Infatti spesso, facendo la doccia la mattina, si sente un forte odore di soffritto di cipolla. Cosa mangiano gli spagnoli a colazione? Cipolla fritta? Mah. Se non altro è senza glutine.

Buon rientro a tutti
Maria Paola