Nella perfida Albione: volevamo solo un bicchiere di acqua calda…

(CONTINUA DALLA TERZA PARTE)

Carissimi,
con mio fratello a Bath siamo andati anche nella “Pump Room”, ovvero la “Sala della Pompa”. Voi direte: Cos’è? Una stanza della caserma dei pompieri?
Ma nooooooo: è la sala da ballo dove si riuniva la società ai tempi di Jane Austen (quelli con la parrucca di cavallo e le sopracciglia di pelle di topo, per intenderci…) Adesso è un ristorante di lusso.
Nel biglietto della visita alle terme romane era incluso un bicchiere di acqua calda termale da prendersi alla Pump Room. Non ce ne fregava molto, però abbiamo detto: vabbé, andiamo a prenderci questo bicchiere d’acqua, visto che è pagato.

All’ingresso la Pump Room fa bella impressione: grande lampadario di cristallo, musicisti classici che suonano dal vivo e camerieri impettiti e gentilissimi. Visto che non avevamo ancora pranzato, ho chiesto, con poca convinzione, se avevano qualcosa senza glutine. La cameriera mi ha subito detto che avevano la torta al limone. Non male, ho pensato. E così abbiamo preso posto al tavolo. Poi si è visto che per celiaci avevano anche parecchia altra roba. Mio fratello ha accettato a prendere qualcosa senza glutine pure lui, così avrei potuto assaggiare anche io. Era l’ora del tè e pertanto abbiamo preso la torta al cioccolato e gli scones. Gli scones sono specie di focaccine lievemente dolci e poco cotte che si mangiano con il burro e la marmellata. Erano buonissimi! Se ci andate prendeteli. Persino mio fratello, che aveva provato in precedenza quelli con glutine, ha detto che quelli senza glutine erano veramente ottimi. Il burro che ci hanno dato poi era fantastico. Ho pensato: mai mangiato prima un burro così! Poi abbiamo scoperto che quello non era burro, bensì una crema chiamata clotted cream. Non ho idea di come la facciano esattamente, a quanto pare è costituita solo da latte, ma era davvero sensazionale!
La torta al cioccolato non era gran che, un po’ stantía a dir la verità. Probabilmente era confezionata e ce l’avevano da un po’. Ad un certo punto è venuta una manager del ristorante a chiederci se era tutto a posto. Le abbiamo detto che era tutto fantastico a parte la torta al cioccolato. Subito ce l’hanno detratta dal conto.

Ah già, dimenticavo: ci hanno portato anche il famoso bicchiere di acqua termale. Un bel bicchiere di acqua tiepida con sapore di ruggine, che quando lo bevi ti viene in mente una palude con le amebe che sguazzano e le zanzare. A me è bastato un sorso, invece a mio fratello è piaciuta e ne ha ordinato anche un altro bicchiere. Boh.

E qua si conclude l’avventura a Bath. Ma nella Perfida Albione sono successe altre cose…
Alla prossima!
Maria Paola

(FINE QUARTA PARTE)
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2 Replies to “Nella perfida Albione: volevamo solo un bicchiere di acqua calda…”

  1. ps. nell’entusiasmo per Colin Firth ho dimenticato di dirti che adoro anche Jane Austen 🙂

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