Ingoiatori di spade

Carissimi,
delle mie biopsie intestinali ho un bel ricordo.
Alla prima mi accompagnò mio padre: a causa del sedativo non sarei potuta tornare a casa da sola in macchina. Il sedativo mi mise in uno stato di torpore, per cui non sentii nessun fastidio.
Durante la seconda biopsia invece persi proprio conoscenza per qualche istante, tanto che non mi ricordo nulla, solo che mi misero un aggeggio in bocca. In quel caso mi avevano detto che non c’era bisogno di venire accompagnata. Il gastroenterologo di Monaco aveva infatti uno stanzino con i lettini e le copertine, come all’asilo, dove si poteva passare una mezz’oretta per smaltire la sbornia del sedativo.
Per altri celiaci invece la biopsia e la gastroscopia sono esperienze da dimenticare.

Molti di voi conosceranno Gianna Schelotto, la psicologa che scrive sui giornali e parla in televisione. Pochi però sapranno che all’inizio della sua carriera lavorava con un gastroenterologo. Riporto qua uno stralcio da una sua intervista.
Buona lettura dalla vostra
Maria Paola

* * *

Il professore cominciò a mandarmi molti pazienti. Iniziammo a collaborare e cominciai ad accompagnarlo ai congressi. Facevamo cose insolite per quei tempi, come ad esempio uno studio innovativo sui disagi che procurava la gastroscopia. Mi colpiva come i medici pur facendo un esame così invasivo non si rendessero conto che l’identità di quelle persone venisse violentata.
Infilavano quel tubo come se i pazienti fossero mangiatori di spade.
Per dimostrare quale trauma psicologico potesse provocare la gastroscopia, facevo fare ai pazienti un disegno di se stessi prima e dopo l’esame. Quel mio lavoro fu pubblicato su un’importante rivista scientifica ed ebbe un grande successo. I pazienti disegnavano il loro disagio in maniera molto evidente: prima dell’esame la persona si rappresentava in maniera normale, un omino ben delineato; dopo l’esame invece il disegno era un insieme di linee scombinate. Veniva fuori visibilmente lo scombussolamento che il paziente aveva subito. Era stato come scovare l’uovo di Colombo, qualcosa che avevamo sotto gli occhi per molto tempo ma che nessuno aveva saputo interpretare.

(Gianna Schelotto in Nati senza camicia (e non solo…): interviste a personaggi famosi che hanno cambiato il loro destino con grande forza di volontà di Catena Fiorello, Baldini Castoldi Dalai editore, 2003, pag.410-411)

8 Replies to “Ingoiatori di spade”

  1. Sono d’accordo con la psicologa. Da me addirittura un medico molto impaziente mi ha mandato via perchè sono entrata in panico dopo lo spray anestetizzante. Lo spray mi faceva sentire la gola gonfia e sedativi non me ne hanno dato. Quindi niente gastroscopia, per fortuna qualche anno dopo guarigione spontanea. Non dirlo a tuo padre, ma la soluzione migliore è non ammalarsi, e se ammalati, guarire prima della visita medica!

  2. … ma dobbiamo prenderla sul serio questa psicologa…???
    Anche io ho fatto due gastro, con anestetico locale e valium, ma non ho perso conoscenza! (credo che in generale su di me farmaci e droghe-ehi non pensare male!!-abbiamo meno effetto che sul resto delle persone!) Comunque, non è stato il massimo, ma addirittura sentirmi violentata non direi. E poi le infermiere e i medici dell’ospedale dove le ho fatte erano molto gentili e comprensivi 🙂
    Ti si trova su twitter?
    Ciao!! 🙂 🙂 🙂

  3. Stanotte ho sognato che da un’altra parte del mondo stavano mettendo a punto un nuovo metodo per fare diagnosi di celiachia.
    Il sogno mi diceva che bastava fare un prelievo di sangue per fare la diagnosi. Quindi niente più sonda nella gola e niente più prelievi multipli di tessuto intestinale.
    Fine di questo sistema invasivo… che dir si voglia.
    Se il sogno si avverasse non solo sarebbe utile per la diagnosi
    ( quindi meno sofferenze) ma anche la sperimentazione in “vivo” di terapie alternative alla dieta potrebbero essere molto più pratiche e veloci, con l’arruolamento volontario di un numero maggiore di soggetti. Quindi i risultati molto più attendibili di quelli attuali. Sogni e innovazione dei tempi che cambiano.
    I conservatori dello “status quo” ci rimarrebbero male.
    « Volli, e volli sempre, e fortissimamente volli »

  4. (per evitare fraintendimenti: credo anche io che sarebbe meglio evitare la gastro e usare tutte le volte che è possibile metodi meno invasivi – che forse in effetti ci sono già come dice giustamente MLK)

  5. io ho scoperto la mia possibile celiachia quando aspettavo mio figlio che ora ha due anni tramite le analisi. dieta senza glutine per tutta la gravidanza e per i sei mesi successivi. poi di nuovo glutine per sei mesi e un anno fa vado a fare la gastro in ospedale tentativo fallito… mi hanno fatto il valium che oltre a farmi dire qualche stupidaggine nn mi ha fatto niente le infermiere proprio tanto sensibili si… insomma nn hanno perso troppo tempo con me ne tanta pazienza mi ha fatta andare via ho pagato il tiket..niente gastro e ora ancora nn l ho rifatta…mi hanno consigliato di fare l anestesia generale che io proprio nn vorrei fare…

  6. Sappiate che Tiziana non è celiaca. Quindi non parla di una guarigione dalla celiachia, che sarebbe a dir poco miracolosa.
    Cara Tiziana, noi siamo obbligati a fare la biopsia intestinale, perché altrimenti non ci danno la patente di celiaco.
    Concordo che è meglio non ammalarsi (penso concordi persino Babbo).

    Cara Marany, lo studio della psicologa si è svolto credo negli anni ’70. Noi moderni siamo abituati agli androidi, dopo film come Blade Runner, Alien e Terminator, e un tubo meccanico in gola ci sembra più normale. Forse i celiaci che si spaventano non hanno visto questi film (in realtà non li ho visti neanche io, eppure mi sono goduta le due biopsie, come la mettiamo?). Blade Runner me lo consigliate? Di Alien e Terminator faccio volentieri a meno.
    Non sono su twitter.

    Cara Venu,
    accipicchia, mi dispiace che non tu sia riuscita a fare la gastro. Provare magari con l’ipnosi? 😉

    Caro Martin Luther King,
    anche io spero che ci siano presto tecniche meno invasive per la diagnosi e lo screening di celiachia.
    I have a dream: facciamo il test a tutti! E poi noi celiaci occupiamo lo stabilimento della pasta Barilla e del Mulino Bianco! Aboliamo il grano e tutti i prodotti con glutine dai supermercati! Così i non celiaci vanno a comprarseli in farmacia. 😉
    Ciao,
    Maria Paola

  7. Blade Runner mi è piaciuto molto, gli altri due non li ho visti nemmeno io 😉
    ciao!!!!

  8. Cara Marany,
    mi fido del tuo giudizio e mi procuro Blade Runner!
    Non può essere altrimenti, date le nostre affinità su Mr. Darcy. 😉
    Ciao,
    Maria Paola

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